Olivello spinoso

Olivello spinoso – Hippophaë rhamnoides / Eleagnacee = Elaeagnaceae

Nomi popolari: olivella, spino dell'Adda, spino olivastro

Il nome botanico dell'olivello spinoso deriva dalle parole greche «hippo» = cavallo, «phaes» = lucente e «rhamnoides» = simile al ramno, e significa letteralmente «spino del cavallo lucente». Tuttavia, nonostante il nome, l'olivello spinoso non appartiene alla famiglia delle Rhamnacee, bensì alla famiglia delle Elaeagnaceae.

L'olivello spinoso, come dice già il nome, è una pianta dotata di spine con una storia molto lunga. Già nel medioevo si appendevano ramoscelli di olivello spinoso a porte e finestre per proteggersi da spiriti e demoni maligni. Vi sono però ritrovamenti di bacche (per esempio in Asia centrale) risalenti a epoche ancora più remote. Questi reperti, che si stima abbiano un'età di circa 17'000 anni, dimostrano il lungo percorso dell'evoluzione della pianta.

«L'olivello spinoso ama la solitudine sulle sponde sabbiose e sassose dei fiumi. Questo arbusto con rami spinosi si concede un lungo sonno invernale. Quando i merli cantano già nel tenero verde delle betulle, l'olivello spinoso aspetta e medita». Dell'olivello spinoso non si conosce una descrizione più appropriata e concisa di quella riportata dal famoso erborista e droghiere Robert Quinche nel suo volumetto «frutti selvatici».

Secondo la tradizione, l'olivello spinoso ha come luogo d'origine la regione dell'Altaj (Russia), anche se attualmente lo si ritrova praticamente nell'intera regione asiatica. La regione di diffusione europea si estende dai Pirenei alle Alpi e alle Prealpi, fino ad arrivare al Caucaso. L'olivello spinoso, grazie alla sua capacità di adattamento, si trova quasi dappertutto: dalle zone costiere marginali a quelle montuose fino ai 3000 metri di altitudine, dalle rive fluviali sabbiose alle regioni con prolungati periodi di siccità. Il medico antroposofico e botanico Wilhelm Pelikan (1893 - 1981) descrisse così le esigenze dell'olivello spinoso: «massime per la luce, ma nessuna riguardo al suolo».

Le sottili foglie, simili a quelle del salice, sono rivestite da una peluria fine che le protegge dall'essiccazione eccessiva ad opera dei forti venti. Il polline di questa specie dioica (con piante femminili e maschili) viene trasportato dal vento e, dopo l'impollinazione dei fiori, si sviluppano brillanti frutti arancioni. Questi frutti sono delle vere e proprie capsule vitaminiche purissime prodotte direttamente dall'arbusto.

Già in antichità l'olivello spinoso era una importante pianta alimentare e medicinale, e i suoi frutti venivano raccolti a questo scopo soprattutto in Asia e nel bacino del Mediterraneo.

I frutti di olivello spinoso vengono usati in medicina solo sotto forma di succhi ed estratti. Grazie al loro elevato contenuto di vitamina C vengono impiegati in caso di predisposizione alle malattie da raffreddamento, infezioni febbrili e periodi di convalescenza. In commercio l'olivello spinoso è ottenibile come polvere, in cosmetici e in capsule oleose.

Come olio di polpa di bacche, l'olivello spinoso viene usato internamente in caso di malattie delle mucose dell'intero apparato digerente, bruciore di stomaco e gastrite, mentre esternamente è applicato per malattie di cute e mucose, eczemi, nonché difficoltà di guarigione delle cicatrici e disturbi della pigmentazione. A questo proposito va menzionato anche che l'olio di olivello spinoso può essere usato efficacemente come protettore solare naturale.

I frutti vengono raccolti nei mesi di settembre e ottobre. A questo scopo si raccomanda di usare una forbice per tagliare i frutti succosi dagli steli, perché staccare o strappare le bacche mature può causarne facilmente lo schiacciamento, provocando la perdita del prezioso succo. Le bacche possono essere consumate fresche o sotto forma di succhi, sciroppi, composte, gelatine, caramelle, marmellate, liquori o anche vini ricchi di vitamine. Con l'olivello spinoso si possono preparare numerose ricette squisite e salutari, per esempio un semplice passato dagli svariati utilizzi in cucina: subito dopo aver raccolto le bacche, schiacciatele attraverso un setaccio e mescolate il passato ottenuto con un po' di miele e un pizzico di zucchero vanigliato. Questa preparazione conserva tutte le preziose vitamine e gli altri nutrienti. Il passato può essere conservato in congelatore in piccole vaschette. Dopo un breve scongelamento, può essere usato per preparare delicate tisane.

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