Calendula
Calendula = Calendula officinalis // Composite = Asteraceae
Nomi comuni e nomi triviali: callandria, fiorrancio, garofano di Spagna, oro di Maria, solsequia
Cenni storici
Si tratta del fiore davanti al quale gli innamorati si pongono la domanda: «m’ama, non m’ama?», strappando uno dopo l’altro i brillanti petali. Le ragazze si frizionavano con pomata di calendula e si votavano a San Luca prima di andare a letto.
Staccare i petali di colore giallo o arancione avrebbe tuttavia anche il potere di evocare temporali e tempeste. I contadini tenevano la calendula in grande considerazione, perché con il suo aiuto era possibile prevedere le condizioni meteorologiche della giornata. Se i fiori erano già schiusi tra le 6 e le 7 di mattina, si prevedeva tempo bello e soleggiato. Se però dopo le 7 di mattina erano ancora chiusi, si doveva mettere in conto cattivo tempo e pioggia.
La calendula viene descritta più volte addirittura nell’opera del poeta tedesco Johann Wolfgang Goethe (1749-1832), dove si legge che «il fiore dorato sarebbe scaturito dalle lacrime di Afrodite» e in un altro passaggio viene osservato come «un giovane pastore si sarebbe innamorato del sole».
In diversi testi e vecchi documenti si trovano accenni al fatto che il nome botanico Calendula potrebbe derivare dal termine latino «calendae» (il primo giorno del mese nel calendario romano) e si riferirebbe verosimilmente al suo prolungato periodo di fioritura durante l’anno.
Che cosa significa il nome comune dal tardo latino «solsequia»? Come l’affina pianta del girasole, i cui fiori seguono il moto quotidiano del sole, anche il portamento della Calendula è condizionato dal variare dell’irraggiamento solare, e questa caratteristica si riflette nel termine «solsequia» (che segue il sole).
Botanica e cultura
Il genere Calendula comprende all’incirca 20-30 specie e proviene originariamente dalle regioni del bacino del Mediterraneo. La Calendula officinalis (= calendula vera e propria) è l’unica specie di questo genere a essere coltivata estesamente per le sue qualità medicinali e anche culinarie.
La Calendula officinalis è una pianta erbacea (per lo più) annuale, e cresce fino a un’altezza di 30-60 cm.
Lo stelo, eretto e diramato solo nella sua parte superiore, è angoloso e peloso. Le foglie sono senza picciolo e disposte alternate sull’intero stelo. Il colore delle foglie e dello stelo è di un brillante colore verde in tonalità piuttosto chiare. Il periodo di fioritura si estende dalla primavera fino ad autunno inoltrato. I fiori gialli o arancioni hanno in genere un tempo di fioritura di 4 a 6 giorni e vengono sostituiti in continuazione da nuovi calici.
La pianta è poco esigente e in pratica prospera in qualsiasi terreno. La calendula dovrebbe essere coltivata i luoghi esposti al sole o semiombreggiati. La moltiplicazione avviene mediante semina o autorisemina. Per evitare un’autorisemina eccessiva, raccomandiamo di rimuovere i fiori vecchi e appassiti.
La calendula può essere colpita saltuariamente da malattie quali oidio, ruggine e anche afidi. A questo proposito può essere d’aiuto rinforzare le difese della pianta con infuso di ortica o uno dei diversi preparati biologici disponibili in commercio.
Impiego nella medicina naturale
In letteratura vengono attribuite alla pianta le proprietà medicinali seguenti: stimolante epatobiliare e uterino, calmante dell’apparato digerente, tonico cardiaco e antinfiammatorio. È però soprattutto la pelle a trarre vantaggio dai principi attivi antinfiammatori e curativi in senso generale.
«Fiori e foglie – questa pianta, coltivata così di frequente nei nostri giardini, offre preziosi servigi anche nella farmacia di casa contro disturbi di ogni sorta. I brillanti fiori gialli vengono raccolti ed essiccati, per essere poi aggiunti a miscele di erbe usate per la guarigione dei tessuti infiammati (per es. in tisane per lo stomaco, per la donna e per il fegato). Per applicazioni esterne si usa spesso la pomata o la tintura di calendula, preparata dai fiori o dalle foglie della pianta. Queste preparazioni sono il modo migliore per valorizzarne i principi attivi». Chrut und Uchrut (Erbe e malerbe) del curato ed erborista Johann Künzle.
La calendula viene somministrata sotto forma di infusioni, estratti acquosi e di altro tipo, tinture e pomate.
Impiego in cucina
Fresca o essiccata; fiori e foglie miscelati con fini foglie di insalata.
Nell’industria alimentare la calendula viene impiegata come colorante, tra l’altro nel formaggio e nel burro. Nelle miscele di tisane ha la funzione di costituente colorante e riempitivo. Già in antichità i fiori della calendula venivano impiegati in funzione di sostituto dello zafferano in ricette di pesce e pollame. I petali freschi mescolati a un piatto di riso possono conferirgli graziosi accenti cromatici. Addirittura i prodotti da forno e dessert possono essere impreziositi con i suoi fiori, secondo il detto «anche l’occhio vuole la sua parte!».
Per 4 persone come piatto principale, per circa 6 persone come contorno
Ingredienti:
- 100 g di bulgur
- 3 dl di acqua
- 100 g di centriolo
- 100 g di pomodori ciliegini
- 1 piccola cipolla
- 100 g di feta
- 1 limone biologico (succo)
- scorza di ½ limone
- 2 cucchiai di olio di oliva
- Una presa di sale
- 6 fiori di calendula
Preparazione:
- Portare l’acqua a bollore, versarvi il bulgur e lasciar cuocere a fuoco lento per 10 minuti. Mettere da parte.
- Sbucciare (eventualmente) il cetriolo e tagliarlo a piccoli pezzetti.
- Dimezzare i pomodori ciliegini.
- Sbucciare la cipolla, dimezzarla e tagliarla in fette sottili.
- Tagliare la feta a dadini.
- Grattugiare la scorza di un mezzo limone.
- Spremere il succo del limone e versare il succo in un’insalatiera.
- Aggiungere l’olio d’oliva e il sale al succo di limone.
- Mettere da parte un fiore di calendula e staccare i petali dei fiori rimanenti.
- Versare tutti gli ingredienti nell’insalatiera, mescolare e decorare con il fiore di calendula.
Gli autori
Christian Fotsch
Christian Fotsch cura la newsletter sulle erbe della EGK-Cassa della salute dal 2006. La sua conoscenza approfondita del mondo delle erbe è frutto di uno studio da autodidatta; insieme alla moglie Ursula ha gestito fino al 2010 il vivaio di erbe e piante officinali Silberdistel a Brienz e poi fino al 2019 il noto hotel dedicato alle erbe «Lindenhof», sempre a Brienz.
Brigitte Speck
Brigitte Speck è consulente alimentare e autrice di libri specializzati e di cucina. Ha arricchito la newsletter sulle erbe della EGK-Cassa della salute con una selezione di ricette fino al mese di febbraio 2022. Ha pubblicato numerose opere di successo su temi come le erbe officinali (per es. «Aus meinem Naturgarten», in tedesco), la stevia, Zappelphilipp e libri di ricette per bambini.